BELLE SI MA NATURALMENTE
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DRITTE DI CUCINA
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LIMONI....IN CUCINA
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COME OTTENERE DELLE SUPERFRITTELLE
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L'INSALATA PERFETTA

Ecco qualche regolina semplice semplice per preparare una insalata perfetta:
1) Quando si parla di insalata la prima cosa a cui pensiamo è il CONDIMENTO…quello che in inglese viene definito “dressing”.
Sembra facile condire un’insalata, vero? Ed in effetti lo è, eppure spesso si fanno errori grossolani che rovinano irrimediabilmente tutto.
Quindi….qual è la giusta successione da seguire quando si condisce un’insalata?
SALE + ACETO + OLIO
La cosa migliore sarebbe mettere sale e aceto in un cucchiaio in modo che il primo si sciolga perfettamente nel secondo. L’olio va SEMPRE messo per ultimo; infatti se fosse messo per primo creerebbe una sorta di patina sull’insalata che impedirebbe a sale ed aceto di condirla. Se poi amate anche il pepe lo potete unire insieme al sale.
Se si utilizzano insalate dolci, come la lattuga o la lollo, si può pensare di aggiungere al condimento una puntina di senape o della scorza di arancia o limone, in modo da contrastarne un po’ la dolcezza.
Al contrario se dovete condire insalate più amare o piccantine come radicchio o rucola si può aggiungere una nota di dolcezza sciogliendo un po’ di miele nell’elemento acido.
2) Non mescolate mai ingredienti pesanti come dadini di formaggio, pezzetti di pomodoro o rondelle di carota su foglie di insalata molto tenere; questi ingredienti si sposano meglio con foglie sode e croccanti.
3) Arricchite le vostre insalate con semi vari estremamente benefici per la salute del nostro organismo come ad esempio i semi di lino, di papavero, di sesamo, di zucca o di girasole. Oltre a far bene, sono anche belli da vedere.
4) Si potrebbe aggiungere anche della frutta: qualche chicco di melograno in inverno, oppure qualche mirtillo in estate. Anche la mela verde sta davvero bene nelle insalate.
5) Altro punto da considerare è il TEMPO. L’insalata va sempre condita all’ultimo momento per evitare di ritrovarci con un triste ammasso di foglie mollicce. Questo perché il sale, per osmosi, fa uscire l’acqua dalle foglie.
Tuttavia se state preparando una insalata a base di cavolo cappuccio (che è piuttosto duro) è consigliabile salarla una mezz’oretta prima di consumarla. In questo modo (sempre per lo stesso motivo…l’osmosi) le foglie si ammorbidiranno.
6) Per conservare un po’ più a lungo l’insalata è importante lavarla bene e, soprattutto, asciugarla con una centrifuga. Quindi metterla in un contenitore che deve essere perfettamente asciutto. Se ci fosse dell’umidità, infatti, si depositerebbe sulle foglie e le renderebbe molli in breve tempo. Utile è, quindi, appoggiare sopra l’insalata un foglio di carta da cucina che assorbirà l’umidità (ricordatevi di sostituirlo spesso però).
7) Un semplice trucco per rendere di nuovo croccanti delle foglie di insalata un po’ appassite è quello di immergerle in acqua fredda (magari anche con l’aggiunta di qualche cubetto di ghiaccio).
AGLIO: DOVE SEI???
Se non volete trascorrere mezz'ora a fare la caccia al tesoro con gli spicchi d'aglio che avete messo nella vostra pentola, prima di tuffarceli, infilzateli singolarmente (io comunque non ne uso tanto, al massimo due spicchi) con degli stuzzicadenti!!!! A cottura ultimata, li recupererete in un batter d'occhio!!!!
IL PANETTONE GASTRONOMICO: CONSIGLI SULLA PREPARAZIONE
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In attesa di proporvi la ricetta per l'antipasto di Natale, vi do qualche suggerimento per preparare al meglio il panettone gastronomico, che in questi ultimi anni ha spopolato nelle tavole italiane e ha quasi sormontato il suo papà dolce...Il trucco perché questa ricetta riesca al meglio è giocare d’anticipo: preparate il panettone e le farciture il giorno prima, così l’uno sarà più facile da tagliare e le seconde più sode e spalmabili. Se volete esagerare, portatevi avanti e fate tutto due giorni prima, così il panettone finito avrà almeno 12 ore di tempo per assestarsi e compattarsi in frigorifero. Potete realizzare il panettone con qualche giorno di anticipo e conservarlo senza farcitura in un sacchetto, al riparo dall’aria. Qualche ora prima di servirlo, assemblatelo con le varie farciture in modo da dar loro tempo di amalgamarsi con il panettone.
CONSIGLI SULLA PREPARAZIONE DELLA CREMA PER DOLCI
Per far sì che sulla crema non si formi quella fastidiosa “pellicola” mentre si raffredda, prima di metterla in frigo copritela con della pellicola facendola aderire perfettamente alla crema. Una volta raffreddata, la pellicola verrà via facilmente senza trascinarsi via la crema! In alternativa, coprite la crema con della carta oleata unta di burro. Se la vostra crema è impazzita (ovvero si sono formati dei fastidiosissimi grumi che la rendono brutta alla vista e poco golosa al gusto), niente paura, la potete recuperare passandola al setaccio molto fine, amalgamandovi un cucchiaio di amido di mais e cuocendola nuovamente a bagnomaria. Mescolatela sempre con le fruste!
GHIACCIO PER MANTENERE VIVI I COLORI DELLE VERDURE
Se gettate le verdure crude (zucchine, carote, cetrioli) affettate sottilmente (tipo julienne) in una ciotola con acqua e ghiaccio si arricciano decorativamente e mantengono vividi i colori.
Mettete anche due cubetti di ghiaccio nel frullatore quando fate il pesto: rimarrà di un bel colore verde!
LA CONSERVAZIONE DEL MIELE
Il miele, prodotto eccezionale dalle mille virtù. Ma sapete che è un po' delicato per quanto riguarda la sua conservazione?
Ecco cosa fare per assaporarne al meglio la fragranza: va conservato al fresco (la temperatura influenza direttamente l’aroma e i principi nutritivi), al buio (la luce diretta altera il prodotto e quindi è opportuno tenerlo in recipienti scuri o al chiuso) e in contenitori ben chiusi perché essendo igroscopico tende ad assorbire l’umidità e gli odori dell’ambiente. Inoltre, per renderlo cremoso e spalmabile, se per caso si è cristallizzato, lo si deve scaldare molto blandamente su un calorifero o a bagnomaria in acqua leggermente calda.
UOVA FRESCHE? BOH!
Se volete vedere se un uovo è ancora fresco, immergetelo nell'acqua. Se galleggia, è il momento di buttarlo via
COME APRIRE I BARATTOLI SOTTOVUOTO
Come aprire un barattolo sottovuoto? Ci litighiamo spesso tutti e alla fine la vinciamo sempre noi, però questi malefici tappi oppongono una resistenza pazzesca e ci fanno sudare sette camicie.
I barattoli spesso sono difficili da aprire. Infatti, a meno che non siano quei barattoli di miele o marmellata, i cui tappi non si svitano perchè incollati a causa degli zuccheri, è il vuoto all’interno del contenitore il nemico da sconfiggere. Visto che i muscoli non sempre risolvono tutti i problemi, cerchiamo di utilizzare un po’ di cervello per venire a capo di certe situazioni poco piacevoli, soprattutto se a merenda ci è venuta voglia di pane, burro e marmellata (grazie a Dio il barattolo di Nutella si apre molto facilmente!!!!)
Il principio è sempre lo stesso: deformare un pochino il tappo. Ecco perchè se ne sconsiglia il riutilizzo per mettere sottovuoto altri alimenti: i tappi, una volta aperti per la prima volta, non potranno garantire di tenere perfettamente il sottovuoto causa piccola deformazione, con conseguente danno per l'alimento in questione.
Ecco i vari metodi di apertura di un barattolo:
Forchetta o cucchiaio: è il metodo più utilizzato. Con il manico basta sollevare leggermente il bordo del coperchio. Sentirete un fruscìo e un clac: il primo suono è quello dell’aria che si insinua nel vuoto creatosi nel barattolo; il secondo è il tappo che ritorna alla forma che aveva prima che la pressione lo piegasse verso l’interno. L’aria penetrata all’interno vi darà un grande aiuto per aprire la vostra confettura.
Straccio umido: probabilmente tutta la forza che state impiegando con quel tappo è del tutto inutile. Infatti è possibile che la vostra mano, che ormai ha iniziato a sudare, non eserciti abbastanza attrito sul coperchio. Per ovviare a questo inconveniente basta raccattare lo straccio umidiccio che tenete vicino al lavello. Migliorando la vostra presa, la vostra forza non andrà sprecata.
Coltello: iniziamo a usare un po’ di violenza. Chiaramente il barattolo in questione non inizierà a tremare vedendovi arrivare armati di cattiveria e coltello da chef, ma si aprirà ugualmente se riuscirete a dare colpi secchi e precisi ai bordi del coperchio, dal basso verso l’alto.
Bordo del tavolo: basta prendere il barattolo incriminato e appoggiare il bordo del tappo su quello del tavolo. Grazie ai vostri colpetti, la capsula si allargherà e voi riuscirete a mangiare i vostri fantastici pomodori secchi.
Accendino o il fornello: Mentre prima erano l’attrito e il vuoto i protagonisti della puntata, adesso abbiamo il calore come ospite principale. Perché avvicinando la fiamma di un accendino o di un fornello al nostro tappo, questo dilatandosi permetterà un’apertura più agevole del barattolo. Chiaramente prima dovrete farlo raffreddare un po’.
Colpo sul fondo: sembrerebbe il modo più facile e banale, ma si rischia di farsi del male. Colpire con forza il fondo del barattolo, facendo in modo che il contenuto vada a spingere la capsula tanto da deformarla leggermente per far entrare un po’ d’aria, può essere pericoloso, in quanto il contenitore potrebbe rompersi. Quando effettuate queste operazioni indossate i guanti, magari quelli in gomma per lavare le stoviglie.
Guanti di gomma. Prima di usare uno qualsiasi di questi metodi, provate con i guanti stessi: la gomma dovrebbe fornire il giusto attrito per aiutarvi a svitare la capsula.
Barattoli sottovuoto: non avrete più scampo!!!
LA FRITTURA: TANTO BUONA QUANTO INFIDA!

Friggere è un’arte, ma bastano pochi trucchi per migliorare la propria tecnica.
La prima domanda che ci si deve porre prima di iniziare a friggere è sicuramente quale olio usare. Di norma, è preferibile l'olio di semi all'olio d'oliva perchè avendo un gusto più neutro, non va ad intaccare quello del prodotto che si sta friggendo. Tra gli olii di semi, quello più adatto è sicuramente l'olio di arachidi perchè ha un punto di fumo più alto (quella temperatura specifica dell’olio oltre alla quale questo brucia, ovvero si decompone in sostanze tossiche che possono essere cancerogene). Poi c'è anche la questione economica: sicuramente l'olio di semi costa meno dell'olio d'oliva, ma questo è un altro discorso.
Il segreto per una frittura perfetta è di mantenere la temperatura dell'olio costante, cioè sui 175-180° (aiutarsi con un termometro ad immersione per alimenti che si trova facilmente in commercio). Oppure, per facilitarsi la vita, si può acquistare una friggitrice, ma non c'è molta soddisfazione secondo me! Per mantenere la temperatura costante bisogna immergere pochi pezzi per volta perchè sennò questa scenderebbe troppo rischiando di farli inzuppare e rendendoli poco croccanti e non digeribili. Le nostre nonne friggevano in un'ora quello che noi vogliamo friggere in 10 minuti! La frittura richiede tempo e amore!
Una volta fritti, gli alimenti devono essere scolati su carta assorbente per frittura, io non uso mai la carta da cucina perchè fa ammosciare tutto!
E per conservare la croccantezza e il calore del fritto, trasferirlo in una pirofila chiusa con carta d'alluminio e conservata in forno a 80/120° fino al momento di servire.
PREPARATO ANTIADERENTE DIY PER PROTEZIONE TORTIERE E STAMPI

Oggi vi lascio una dritta spaziale! Semplicissimo da realizzare in casa, questo preparato magico vi salverà tutti gli impasti da attaccatura certa su tortiere e stampi vari (a meno che non usiate gli stampi in silicone e allora siete salvi!). Anni fa, partecipando ad un corso di pasticceria, ho scoperto che esisteva un'olio spray apposito da spruzzare appunto sulle tortiere prima di versare l'impasto. L'ho comprato ed in effetti è molto valido, funziona davvero, però...sicuramente contiene conservanti e additivi vari e quindi perchè non prepararlo direttamente in casa? Intanto vediamo in cosa consiste e a cosa eserve esattamente. Quando si preparano torte, crostate o dolcetti che si devono cuocere in forno in stampi di metallo ecco che bisogna imburrare e infarinare la teglia affinchè l’impasto non si attacchi in maniera inesorabile alle pareti della stessa. Beh con tre ingredienti che si trovano in tutte le dispense e un procedimento più che facile si puo’ creare questo preparato antiaderente e conservarlo per alcuni mesi in frigorifero in un contenitore apposito o un vasetto ben chiuso. Basterà spennellarlo nello stampo scelto, versare il composto e voilà il vostro dolce o torta salata sono pronti per essere infornati. Il risultato è già stato collaudato e funziona…altrochè se funziona!
Ecco come prepararlo:
50 g di burro a dadini tenuto per circa 15′ a temperatura ambiente
70 g di farina 00 setacciata
120 ml di olio vegetale di semi d’arachidi
Mettete nel bicchiere del frullatore tutti e tre gli ingredienti poi frullate per qualche minuto alla massima velocità ottenendo una cremina ben amalgamata, trasferitela aiutandovi con un leccapentole in silicone in un vasetto e conservatela in frigo, sempre pronta all’occorrenza.
EVVIVA LE PATATINE FRITTE!!!!

Se volete salare perfettamente le patatine fritte, mettetele all'interno di un sacchetto di carta e squotetele. La carta assorbirà l'unto e loro saranno salate in maniera omogenea. E per dar loro un tocco di gusto in più, potete aggiungere nel sacchetto la paprika dolce in polvere i il rosmarino tritato finemente o addirittura il condimento per arrosti. Otterrete così le patatine al gusto "chicken barbecue"!!! Buonissime in tutti i modi!!!! Gli Americani hanno le patatine fritte in sacchetto a tutti i gusti, perchè non copiarli?! Per una volta, lasciamo la dieta a qualqun'altro!
NON PIANGIAMO PER UNA CIPOLLA!

Per rendere le cipolle più dolci, una volta sbucciate e tagliate a rondelle, lasciarle a bagno in una ciotola con abbondante acqua fredda per qualche ora, cambiando spesso l’acqua. Poi scolarle, asciugarle con carta da cucina e procedere alla cottura.
Tutti sappiamo che il più grosso difetto delle cipolle è che fanno lacrimare gli occhi quando si tagliano e, soprattutto, quando si tritano. Per evitare questo spiacevole effetto, se dovete affettare o tritare una sola cipolla, bagnate di tanto in tanto il coltello o la mezzaluna in acqua fredda. Se invece le cipolle sono tante, tenetele in freezer una decina di minuti prima di affettarle.
DOLCI SEGRETI
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Per decorare la superficie dei vostri dolci, usate la frutta brinata: passatela nell'albume e poi nello zucchero semolato...vedrete che risultato scenografico!
Se farcite una torta con la frutta secca, con le gocce di cioccolato o l'uvetta sultanina, prima abbiate cura di infarinarli così non affonderanno nell'impasto durante la cottura.
Se l'impsto del vostro dolce è risultato pieno di grumi, frullatelo con il mixer ad immersione, otterrete così una crema liscia ed omogenea
Quando si frulla la frutta secca con il mixer, l'olio naturale contenuto in noci, mandorle o nocciole rischia di "cuocere" a causa del calore prodotto dalle lame dell'elettrodomestico. E' consigliabile quindi aggiungere sempre qualche cucchiaino di zucchero che in ogni caso andrebbe comunque aggiunto all'impasto dolce (basta togliere la quantità da quella totale).
Prima di spolverare un dolce con lo zucchero a velo, aspettate che si sia completamente raffreddato perchè se non lo sarà, rischierete di vederlo assorbito dal docle a causa dell'umidità in esso ancora contenuta.
IMPARIAMO A CONOSCERE LA FARINA

La farina è il prodotto della macinazione di un alimento secco, come cereali, legumi e vegetali. Nell’uso corrente la farina è quella di frumento, mentre le altre sono accompagnate dalla specificazione “di”: farina di mais, di castagne e così via. Gli sfarinati di frumento si dividono in semole di grano duro e farine di grano tenero, a loro volta suddivise in base al grado di setacciatura, detto anche tasso di abburattamento: più basso è questo valore, più pregiata è la farina. Di seguito tipi e caratteristiche:
FARINA 0 = è una farina bianca di grano tenero, povera di proteine e ricca di amidi, adatta a preparare pane e pasta fresca.
FARINA MANITOBA = è detta anche farina americana perché si ottiene dalla macinatura di un frumento coltivato nell’America Settentrionale e in Canada. E’ una farina di tipo 0 più ricca di proteine e di glutine e, quindi, perfetta per la panificazione e per la preparazione di dolci a lunga lievitazione. Non è adatta a chi soffre di celiachia.
FARINA 00 = è una farina bianca di grano tenero che si ricava dalla parte interna del seme. E’ adatta a preparare pasta all’uovo, dolci (torte e biscotti) e besciamella. Anche questa non va bene per i celiaci.
FARINA 1 = è una farina meno raffinata della 0 e 00, contiene una maggiore percentuale di crusca.
FARINA 2 = è generalmente conosciuta come farina semi-integrale
FARINA DI GRANO DURO = è una farina che si ricava dalla parte più dura del grano; ha un colore giallo-ambrato. Ideale nella produzione di pane casereccio e pasta. Non adatta a celiaci.
FARINA DI GRANOTURCO = comunemente chiamata “farina gialla”. E’ una farina che si ottiene dalla macinatura della pannocchia di mais e viene utilizzata per produrre la polenta. Perfetta per i celiaci.
FIOR DI FARINA = anche detta farina “fioretto” è semplicemente farina di mais macinata più finemente. Si usa, in genere, nella preparazione di alcuni dolci (per es: la sbrisolona e l’amor polenta) e biscotti.
FARINA DI GRANO SARACENO = si ottiene da una pianta erbacea e non è, quindi, un cereale. Non contiene glutine, è ricca di proteine e fibre e viene usata per preparare pasta, polenta e pane in alternativa alle farine 0, 00 e manitoba.
FARINA DI RISO = si ottiene dalla macinatura dei chicchi di riso. Come quella di grano saraceno è un’ottima sostituta della farina di frumento per tutti coloro che sono intolleranti al glutine.
FARINA DI KAMUT = si ottiene da un grano americano ed ha l’importante caratteristica di ridurre il colesterolo totale e la glicemia.
FARINA DI FARRO = si ottiene dalla macinatura di questo cereale. Non è indicata per i celiaci, ma va bene per chi fa fatica a digerire il pane o la pasta fatti con farine di grano duro e tenero. E’ ricca di proteine e di vitamine del gruppo B.
Infine vi ricordo gli AMIDI che vengono usati come addensanti per preparare creme, salse e budini e per rendere più soffici i dolci:
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MAIZENA = è amido di mais e si ottiene dalla lavorazione del granoturco. Perfetta per i celiaci che, appunto, non sono intolleranti alle proteine del mais.
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FECOLA = è amido di patate; molto usata in pasticceria per preparare torte e budini, ma anche focacce salate. Adatta ai celiaci.
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FRUMINA = è amido di frumento e, pertanto, non è adatta ai celiaci.
NB: le farine vanno conservate in un luogo fresco e asciutto, soprattutto durante l’estate. Non vanno, però, mai messe in frigorifero poiché l’umidità ne compromette la consistenza e il loro gusto può essere alterato dai profumi degli altri cibi.
DOSIAMO LA PASTA

La dose ideale di pasta secca è di circa 80 g a persona, ma è bene tenere presente che la pasta di piccolo formato ha una resa inferiore rispetto a quella di formato più grande e che anche il condimento influenza la resa. Condimenti ricchi, infatti, possono causare una variazione anche di 20 g a porzione. Inoltre, per far sì che la pasta saltata non risulti troppo secca (alcuni condimenti vengono oltremodo assorbiti infatti) è consigliabile versare nella padella un po’ di acqua di cottura che consente di legare meglio il condimento alla pasta e conferisce al condimento stesso la giusta densità. La pasta fresca si cuoce come la pasta secca, anche se in genere impiega meno tempo. Per evitare che si incolli durante la cottura è sufficiente aggiungere all’acqua 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva.
CONTENITORE SALVAFRESCHEZZA FAI DA TE



Non gettate le bottiglie di plastica! Serviranno per creare un comodissimo contenitore salvafreschezza per mettere in dispensa semini, erbe aromatiche e tutto quello che vi può venire in mente. Eliminerete così laccetti, scotch e potrete anche dosare il contenuto facilmente.
Ecco come si fa per realizzarlo:
con le forbici tagliare il collo della bottiglia lasciando circa 3 cm. Riempire il sacchetto con l’alimento che si vuole conservare e infilare il sacchetto nel collo della bottiglia. Tagliare la parte in eccesso del sacchetto e ripiegare i bordi verso l’esterno. Infine mettere il tappo e sigillare.
Il contenitore è pronto! Facile no?!
English version
DIY CONTAINER
Do not throw plastic bottles! They will help you to create an handy container to ensure seeds and herbs freshness and store everything you can think of. You won't need laces and scotch anymore and you will dose the content easily.
Here's how to make it:
use scissors to cut the neck of the bottle leaving about 3 cm. Fill the bag with the food that you want to keep and put the bag in the neck of the bottle. Cut the excess part of the bag and fold the edges outwards. Then put the cap and seal.
Your DIY container is ready! Easy peasy, right?!
COME OTTENERE UNA FAVOLOSA SALSA PER GLI ARROSTI?

Questa è la domanda che ci poniamo tante volte quando abbiamo il nostro buonissimo arrosto ma il sughetto che rimane in pentola è liquido e non troppo scenografico da servire... Infatti, la differenza tra l’arrosto fatto in casa e quello del ristorante è, generalmente, il sughetto che lo accompagna. Quello del ristorante è più denso, vellutato….insomma più buono e raffinato. Ecco quindi un modo per copiarlo.
Quando l’arrosto è cotto, scolatelo e tenetelo in caldo. Filtrate il sugo, versatelo in una casseruolina, rimettetelo sul fuoco, insaporite con un cucchiaio di brandy e qualche granello di pepe, poi incorporate una noce di burro e un cucchiaino di fecola. Mescolate fino a quando il sughetto si sarà leggermente addensato e servite con l'arrosto.
SALSA LEGGERA

Se volete una salsa leggera per condire il pinzimonio, mescolate un po' di senape con dello yogurth bianco magro. Se invece volete una salsa agrodolce piccante, mescolate senape, miele e peperoncino.
COME SI SCIOGLIE IL CIOCCOLATO?

Capita molto, spesso facendo i dolci, di dover sciogliere il cioccolato. Cosa non difficoltosa a patto se si abbiano delle semplici accortezze. Vediamo quali...
La tecnica migliore è quella del bagnomaria. Il cioccolato, infatti, non ama temperature troppo alte ed è sempre meglio non esporlo alla fiamma diretta. Servirà una casseruola grande in cui mettere l’acqua e una più piccola col cioccolato. Quest'ultima andrà posta all’interno di quella grande. Esiste anche in commercio un apposito pentolino per il bagnomaria che si chiama “polsonetto”. Se si vuole ottenere una crema fluida e priva di grumi sarà opportuno, come prima cosa, ridurre il cioccolato a pezzetti, in modo da far accorciare le tempistiche di scioglimento. Scaldare sul fuoco l’acqua del bagnomaria avendo l’accortezza di non portarla MAI a bollore, quindi tenere la fiamma da media a bassa, mai alta. E’ molto importante, inoltre, che il cioccolato non entri mai a contatto con l’acqua perché in pochi minuti si addenserebbe e si formerebbero dei grumi. Il contenitore a tal proposito non va mai coperto perché le gocce di condensa cadrebbero nel cioccolato rovinandolo. Infine, non bisogna mai mescolare il cioccolato troppo energicamente perché così facendo esso incorporerebbe dell’aria, si formerebbero dei grumi e, una volta solidificato, risulterebbe duro.
Un'altra tecnica, molto più sbrigativa e devo dire di quasi pari effetto, è quella di far sciogliere il cioccolato direttamente sul fuoco (sempre molto basso però) aggiungendo quache goccia di acqua. In questo modo però si andranno a modificare la composizione e la struttura del cioccolato stesso e una volta solidificato non si otterrà lo stesso risultato del cioccolato sciolto a bagnomaria. Il cioccolato tra l'altro non sarà bello lucido ma diventerà più opaco.
Tutto dipende comunque dall'uso che se ne vuole fare.
QUALCHE CONSIGLIO SU CONSERVAZIONE E COTTURA DELLE PATATE
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Le patate vanno conservate in un luogo fresco, asciutto e buio. Non si devono mai tenere in frigorifero perché la polpa indurisce e diventa nera. In queste condizioni si conservano anche per settimane. E’ preferibile non consumare le patate quando cominciano a germogliare perché si sviluppa una sostanza poco salutare che si chiama solanina. La concentrazione di solanina è proporzionale al numero dei germogli. Quindi, quando il tubero presenta diversi germogli ed un aspetto avvizzito, è meglio buttarlo.
Per ottenere patate arrosto più sode e croccanti, mettetele in ammollo in acqua fredda per almeno una decina di minuti finché l’acqua sarà diventata un po’ opaca. In questo modo esse perderanno parte del loro amido oltre a non annerire. Vanno sempre cotte immergendole in acqua fredda salata e, a meno che non venga espressamente richiesto dalla ricetta che dovete fare, è meglio non sbucciarle prima della cottura per evitare che perdano la maggior parte dei loro componenti nutritivi. Inoltre, assorbiranno meno acqua mantenendo una migliore consistenza.
Un altro metodo di cottura è quello di sbucciarle e cuocerle a vapore.
Se dovete ottenere una purea, una volta cotte, per togliere la buccia evitando di scottarvi o di dover aspettare che si raffreddino (anche perchè certe preparazioni richiedono le patate ancora calde) tagliatele a pezzi e mettetele nello schiacciapatate direttamente con la buccia: otterrete la purea in men che non si dica e la buccia resterà bloccata nell'attrezzo!
ELIMINARE I CATTIVI ODORI DAL FRIGO
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Per eliminare i cattivi odori dal frigorifero, quando lo lavate, passate le pareti con una spugnetta imbevuta in un po' di aceto bianco. Se volete prevenire che si formino invece, usate il bicarbonato. Basta metterne circa 200 gr in una ciotolina aperta, sostituirlo di tanto in tanto e assorbirà tutti i cattivi odori.
COME TOGLIERE LA PELLICINA AI PEPERONI

Sappiamo quanto i peperoni, siano difficili da digerire. Specialmente quelli verdi ma anche quelli gialli o rossi, possono creare disagi se non viene tolta loro la pellicina. Quindi,procedete così: a ogni peperone, togliete la parte alta e quella bassa, pulitelo internamente ma non tagliatelo lasciate intero, mettetelo in forno, fatelo cuocere a 200 ° fino a che non diventerà scuro quasi bruciato. Lasciatelo raffreddare e il gioco è fatto.
NIENTE PIU' MAIONESE IMPAZZITA

CONSIGLI COME RISPARMIARE AL SUPERMERCATO
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Compilate sempre una lista di quello che dovete acquistare.
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Datevi un tempo limitato in modo che eviterete di girovagare per i corridoi e comprerete solo il necessario.
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Ricordatevi che i prodotti con prezzi alti sono messi a vista gli altri in posizioni più nascoste.
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Leggete sempre il prezzo al chilo del prodotto in offerta e confrontatelo con gli altri.
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Fate in casa i sughi, risparmierete e consumerete prodotti freschi.
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La frutta va acquistata quella di stagione,i prezzi sono molto più ragionevoli.
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I prodotti che trovate nei pressi delle casse, sono quelli d'impulso cari e non indispensabili.
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Non esagerate nelle scorte, ci sono prodotti in offerta tipo prendi 3 paghi 2 che vi ritroverete alla fine di mangiarli controvoglia per non farli scadere.
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Non frequentate sempre lo stesso supermercato, confrontate i vari prodotti e i loro prezzi con altri supermercati.
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Infine quando fate la lista calcolate il consumo per almeno quindici giorni dei prodotti che consumate giornalmente come pasta, biscotti, caffè, zucchero, pomodoro, latte, olio, orzo e tea. ( Preparate un menù per la tutta la settimana , in modo che settimanalmente farete la spesa solo dei prodotti freschi).
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