
BELLE SI MA NATURALMENTE
Lo zucchero fa male? Vediamo il perchè e le 7 alternative che abbiamo
01.09.2014 17:16
Gli zuccheri semplici sono sostanze dolci. Essi sono generati dalle piante verdi grazie all'acqua e l'anidride carbonica. Per questo le piante necessitano di energia che ricevono dal sole. Esse utilizzano lo zucchero come materiale di base per produrre altre sostanze più complesse come l'amido e la cellulosa. Gli zuccheri appartengono a una grande famiglia quella dei glucidi, saccaridi o carboidrati. Lo zucchero che si trova nella frutta matura e nella linfa delle piante è glucosio detto anche detrosio. Due importanti zuccheri sono il fruttosio e il galattosio. Questi zuccheri sono chiamati monosaccaridi. Due molecole di zucchero semplice possono combinarsi e formare una molecola complessa, detta dissaccaride.
Il saccarosio è un disaccaride formato da glucosio e fruttosio; il lattosio è formato da glucosio e galattosio. Il maltosio è composto da due molecole di glucosio. Il saccarosio è il comune zucchero da tavola. Il lattosio è presente nel latte dei mammiferi. Il maltosio è presente nel malto e nello sciroppo di granturco. Il saccarosio è il più dolce degli zuccheri ed è facilmente estraibile dalla canna da zucchero, dalla barbabietola e dall'acero da zucchero. Ora andiamo a conoscere i processi di lavorazione per farlo diventare bianco e cristallino. Dopo la raccolta la canna da zucchero viene lavata, sminuzzata, schiacciata e mescolata alla calce per essere depurata. La calce si mescola con le impurità che in seguito saranno entrambe eliminate. In seguito sarà trattato con anidride carbonica, acido solforoso, cotto, raffreddato, cristallizzato, centrifugato, filtrato e decolorato con carbone animale e colorato con coloranti derivati alcuni dal catrame e cancerogeni e tutto questo per farlo divenire bianco e brillante. Per la barbabietola da zucchero il processo è simile.
Tutti questi processi, possono portare conseguenze al nostro organismo che, per assimilare questo alimento, deve consumare vitamine, sali minerali e calcio creando un indebolimento delle ossa, dei denti e effetti gravi come l'osteoporosi. Essi possono alterare la flora batterica, creare stipsi, coliti e gonfiori intestinali, dare irritabilità o euforia e creare dipendenza al prodotto con un continuo bisogno di consumo. Quindi limitate l'uso se non potete fare a meno, o usate le alternative.
Normalmente chi ha problemi di diabete o di linea, tende a fare utilizzo dei dolcificanti sintetici. Attenzione perchè anche loro stanno sotto esame perchè risulta che l'aspartame sia legato al morbo di Parkinson.
Quindi a questo punto che alternative ci rimangono?
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Lo zucchero integrale di canna (melado de acùcar o panela o mascobado o rapadura) Primo in assoluto forse per la facile reperibilità che deve essere giallo scuro e umido. Attenzione a dove l'acquistate, inutile dire che quelli che trovate nei grandi punti vendita potrebbero subire lo stesso processo dello zucchero bianco quindi preferite sempre punti vendita specializzati. Purtroppo il suo retrogusto alla liquirizia lo rende poco adatto alle bevande come il caffè ma basta farci l'abitudine anzi la bocca.
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Il miele, è un'altra alternativa comune, ben noto per le sue proprietà terapeutiche. In vendita di tutti tipi e qualità ma il più indicato come dolcificante è il classico millefiori. L'unico neo, è il suo sapore una volta cotto che da dolce si trasforma in leggermente amaro.
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Lo zucchero d'acero, viene estratto direttamente dalla pianta dopo aver praticato un foro nel tronco dell'albero e inserito un imbuto con appeso un recipiente. Il succo raccolto viene fatto bollire fino a una consistenza sciropposa lo " sciroppo d'acero". In seguito ad ulteriore bollitura e raffreddamento si ottiene lo zucchero d'acero molto adatto per i dolci.
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Melassa, lo spesso sciroppo giallo, detto melasso, è costituito da zucchero, acqua e piccole quantità di altre sostanze vegetali. Difficile da reperire e proprio per questo quando l'acquistate, fate attenzione alle confezioni che vengono messe in vendita come melassa dolce ma non sono altro che zucchero di Panela reso liquido con l'aggiunta di acqua . Il melasso viene usato per cucinare, nella produzioni di dolci, dei liquori e come componente di mangime per l'alimentazione del bestiame. Il melasso più comune è un sottoprodotto della lavorazione della canna da zucchero. La linfa della canna viene bollita in acqua finchè forma un liquido denso e brunastro. Questo viene immesso in una centrifuga con le superfici laterali minutamente traforate, dalle quali esce il liquido raffinato, mentre i cristalli di zucchero rimangono nell'interno. La composizione del melasso è di un quarto d'acqua, due terzi di zucchero, due e mezzo per cento di proteine e dal tre al sei per cento di sostanze minerali. Esso apporta 235 kcal ogni 100 g e ha una discreta concentrazione di sali minerali come calcio, magnesio e ferro con tracce di vitamine del gruppo B, PP.
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Sciroppo di mele molto ricco di vitamine e sali minerali adatto per la preparazione dei dolci.
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La Stevia rebaudiana Bertoni è una pianta arbustiva perenne. Famiglia delle Asteraceae è originaria del sudamerica, delle montagne tra Paraguay e Brasile. Utilizzata dagli indios Guarani. L’Unione Europea ha approvato dal dicembre 2011con il regolamento CE n.1131/2011 l’utilizzo dei glicosidi steviolici come additivi alimentari indicati sotto la sigla E 960, la dose giornaliera ammissibile (Dga) per i glicosidi steviolici, espressa in equivalenti steviolici è di 4 mg/kg di peso corporeo al giorno. I principi attivi sono presenti in maggiore concentrazione nelle foglie e sono lo stevioside e il rebaudioside A. Le sue foglie essiccate e polverizzate hanno un potere dolcificante circa 150 -300 volte più potente del saccarosio ma nessuna caloria, i suoi glucosidi, infatti, non vengono metabolizzati dal nostro sistema digerente, non alza il livello di glucosio nel sangue e non provoca carie dentaria. Un’altra caratteristica notevole è che il sapore e le caratteristiche rimangono inalterate anche ad alte temperature, rendendolo un dolcificante utilizzabile nei prodotti da forno o nelle preparazioni che richiedono cottura, a differenza di altri dolcificanti che vengono alterati dal calore, come avviene, a esempio, per l’aspartame. La stevia dei prodotti in commercio è presente solo al 3% tutto il resto presente nel prodotto è maltodestrina. Meglio acquistare la piantina da far crescere sul bancone oppure di cercare la polvere delle foglie secche che raramente si trova in commercio
per essiccare la pianta, basta prendere dei rametti unirli e farne dei mazzetti metterli a testa i giù in posto caldo e asciutto e quando le foglie saranno esiccate macinarle e ecco pronta la polvere da utilizzare come zucchero.
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La Taumatina. Un’altra molecola naturale con spiccate proprietà dolcificanti è la taumatina, una sostanza estratta dal frutto delle piante della specie Thaumatococcus danielli formata da un miscuglio di proteine, originaria dalle foreste dell’Africa occidentale, i principi attivi principali sono due proteine, la taumatina I e la taumatina II, che hanno un potere dolcificante circa 3000 volte maggiore dello zucchero semplice, questo consente l’utilizzo di piccolissime quantità di prodotto e quindi, anche se digerite forniscono calorie come gli zuccheri, a parità di potere dolcificante l’apporto calorico è minimo. L’Unione europea ne ha approvato l’utilizzo come additivo alimentare ed esaltatore del sapore sotto la sigla E 957. E’ solubile in acqua e stabile alle alte temperature a in ambienti acidi, viene utilizzata nei mangimi, nella confetteria, per le gomme da masticare e nei gelati. Ha un leggero retrogusto di liquirizia, il potere dolcificante si sviluppa lentamente ma in modo persistente.
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